Counseling e azione

Counseling e azione

Il Counselor valorizza la dimensione del “fare” come particolare contesto di crescita in cui la persona viene   spinta a creare, sperimentare e a dare significato a ogni cosa che fa. Un fare frutto di riflessione e confronto.

“Il fattibile … non rappresenta soltanto ciò che è giusto, ma anche ciò che è utile, conforme allo scopo e, a tal riguardo, corretto.”

(H-G Gadamer, Ermeneutica, etica, filosofia della storia, Mimesis ed., Milano, 2014.)

Tutto ciò avviene assumendo la responsabilità come elemento fondante dell’agire. Il termine responsabilità deriva dal latino respònsus, participio passato del verbo respòndere, rispondere cioè, in un significato filosofico generale, impegnarsi a rispondere, a qualcuno o a sé stessi, delle proprie azioni e delle conseguenze che ne derivano.

L’individuo agisce, costantemente, anche non facendo alcunché, che non fare è un tipo di azione. Spesso si agisce per schemi, senza pensarci. Altre volte, tormentandosi nella scelta. Scegliere è costitutivo dell’agire umano: ogni scelta va verso qualcosa, e ne lascia molte altre dietro di noi. Quali certezze abbiamo che le nostre scelte siano quelle giuste? 

“Solo con il senno di poi posso trovare la certezza e dire che era tutto necessario. Che cosa curiosa: la vita può essere preordinata, ma non prevista.”

(J. Hillman, Il codice dell’anima, Adelphi ed., Milano, 1997)

“Rimedio all’imprevedibilità, alla caotica incertezza del futuro, è la facoltà di fare e mantenere promesse… il vincolarsi con delle promesse, serve a gettare nell’oceano dell’incertezza, quale è il futuro per definizione, isole di sicurezza senza le quali nemmeno la continuità, per non parlare di una durata di qualsiasi genere, sarebbe possibile nelle relazioni tra gli uomini.”

(H. Arendt, Vita Activa, Bompiani ed., Milano, 2009.)

Ma certo agire non significa solamente volere, che l’essere umano è elemento complesso della natura, composto da molte parti. 

“… l’apparente vittoria dell’istinto offende l’autocoscienza morale, ragion per cui è facile persuadersi che la decisione sia stata presa unicamente e soltanto dalla ragione, dalla volontà. … Egli (l’essere umano) pone infatti il suo orgoglio nel credere nel proprio autocontrollo, nell’onnipotenza della propria volontà, nel disprezzo per colui che si lascia mettere nel sacco dalla mera natura.”

(C.G. Jung, “Il Sé”, Opere vol. 9**, Bollati e Boringhieri ed., Torino, 1982)

    M.C. Escher, Relatività, 1953

 

Sopportare le contraddizioni, la complessità, il compromesso, mantenersi in equilibrio, costituisce una possibile via per agire, per vivere. E ciò va compiuto con determinata scelta ed impegno.

“Chi vive esteticamente infatti non fa che vedere ovunque possibilità, queste costituiscono per lui il contenuto del futuro; mentre chi vive eticamente vede dappertutto compiti. … Ma che l’individuo veda la sua possibilità come il suo compito esprime proprio la sua sovranità sopra sé stesso. Il vero individuo etico perciò ha una calma ed una sicurezza in sé, perché non ha il dovere fuori di sé ma in sé…. Quanto più profondamente l’uomo ha disposto eticamente la sua vita, tanto meno sentirà il bisogno di nominare ogni momento il dovere”

(S. Kierkegaard, Aut-Aut, Mondadori ed., Milano, 1956.)

E ciò si avvererà nella nostra vita, come esseri umani e come counselor professionisti, se sapremo essere disciplinati.

“L’unica alternativa possibile per l’umanità è la disciplina. La disciplina è il solo deterrente. Ma parlando di disciplina non mi riferisco a uno stile di vita spartano: alzarsi ogni mattina alle cinque e mezzo e bagnarsi nell’acqua fredda fino a diventare blu.

Gli sciamani interpretano la disciplina come la capacità di affrontare in modo sereno eventualità che esulano dalle nostre aspettative. Per loro la disciplina è un’arte: l’arte di affrontare l’infinito senza vacillare, e non perché siano forti e duri, ma perché sono animati da timore reverenziale.”

(C. Castaneda, Il lato attivo dell’infinito, BUR ed., Milano, 1998 – 2010.)

 

Articolo scritto da

Andrea Gogliani (direttivo S.I.Co.)